Costituito anche a Bari il tavolo di lavoro per l’attuazione del PAL

Costituito anche a Bari il tavolo di lavoro per l’attuazione del PAL

Martedì 17 settembre, alle 10, a Palazzo di Città, nella sede della ripartizione ‘Servizi alla persona’, l’amministrazione comunale incontra lo staff di progetto dell’azione “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica”, promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento Pari Opportunità, in qualità di beneficiario delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014-2020.

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati della mappatura relativa alle caratteristiche dei gruppi Rom presenti sul territorio e all’analisi dei fabbisogni e delle criticità emerse nella prima fase di progetto.

La popolazione Rom presente a Bari, secondo i dati in possesso dei servizi comunali e dell’associazionismo, è pari a circa 221 persone, una piccolissima percentuale, dunque, appena lo 0,06% dei residenti del capoluogo.

Si tratta in netta prevalenza di famiglie di Rom, quasi tutti cittadini rumeni, che vivono a Bari anche da più di 15 anni. Due i campi, uno autorizzato e uno tollerato. Il campo di Santa Teresa, a Japigia, esiste dal 2000, allestito su un terreno donato dall’amministrazione comunale alla comunità Rom. Oggi ospita 151 persone, quasi tutti cittadini rumeni. Netta la percentuale dei minori, circa il 25% della popolazione residente nel campo autorizzato.

Il campo tollerato di Santa Candida, fra i quartieri Poggiofranco e Carbonara, esiste dal 2002 e ospita oggi 62 persone, per lo più cittadini rumeni e bulgari. I minori rappresentano il 30% del totale dei residenti. Si segnalano campi spontanei nei quartieri Picone e a Japigia. Alcuni nuclei familiari, in condizioni di estrema povertà e gravi difficoltà sociali, sono stati inseriti in case di comunità, con l’obiettivo di sperimentare percorsi di autonomia abitativa.

Dopo aver condiviso e analizzato questo quadro d’insieme, si procederà alla condivisione della metodologia di lavoro dei tavoli e, soprattutto, alla definizione della loro composizione che dovrà comprendere le comunità, le associazioni e i gruppi informali di Rom, Sinti e Camminanti, ma anche le imprese sociali, le associazioni di volontariato, le forze ordine, il mondo della scuola, del lavoro e delle istituzioni.
I tavoli locali, così composti, condivideranno poi un percorso di lavoro con l’obiettivo di implementare, articolare e aggiornare il Piano di Azione Locale di cui il Comune di Bari si è già dotato.

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